L’ormai celebre “Contratto per il Governo del cambiamento” tra MoVimento 5 Stelle e Lega è giunto alla sua versione definitiva e nelle prossime ore verrà sottoposto alla ratifica degli iscritti al portale pentastellato “Rousseau“.
E’ evidente che si tratta della summa degli impegni programmatici alla base dell’alleanza tra le due forze politiche uscite (relativamente per quanto riguarda la Lega, n.d.r.) vincitrici dalla competizione elettorale del 4 marzo scorso.
Non essendo questo un blog di natura politica, si eviterà di fare ulteriori considerazioni sui prossimi appuntamenti dell’agenda istituzionale del Paese, che peraltro dovranno – fino a prova contraria – essere gestiti dall’unica figura costituzionalmente deputata a gestire situazioni del genere, ovvero il Presidente della Repubblica.
In questa sede, piuttosto, si vuole fornire un sintetico quadro di quelle che sono le intenzioni politiche dei due contraenti – Luigi di Maio e Matteo Salvini – in relazione al mondo Giustizia.
CSM PIU’ INDIPENDENTE
Innanzitutto, 5 Stelle e Lega auspicano un Consiglio Superiore della Magistratura più indipendente da possibili influenze politiche e pertanto ritengono opportuna una revisione del sistema di elezione, sia per quanto attiene i componenti laici che quelli togati, tale da rimuovere il possibile rischio di logiche spartitorie e correntizie in seno all’organo di autogoverno della magistratura.
Su questa scia s’innesta anche la previsione di una netta separazione tra la carriera politica e quella togata, con l’introduzione nel nostro ordinamento il divieto, per un magistrato eletto quale rappresentante di una comunità, a tornare, una volta scaduto il mandato, ad esercitare le funzioni decidenti o requirenti.
SUPERAMENTO DELLA “RIFORMA ORLANDO”
Si ipotizza, poi, la rivisitazione della geografia giudiziaria – modificando la riforma del 2012 che ha accentrato sedi e funzioni – con l’obiettivo di riportare tribunali, procure ed uffici del giudice di pace vicino ai cittadini e alle imprese.
Positivo, poi, è l’impegno ad implementare e semplificare ulteriormente il processo civile telematico e l’informatizzazione degli uffici giudiziari, nonchè a ripristinare la piena funzionalità del “sistema giustizia” attraverso il completamente delle piante organiche della magistratura e del personale amministrativo degli uffici giudiziari.
Ancora, si agogna il superamento della recente “riforma Orlando” con l’accrescimento dell’importanza dei magistrati onorari, soprattutto dal punto di vista del trattamento ad essi spettante ed alle coperture previdenziali ed assistenziali.
LA DIFESA SEMPRE LEGITTIMA
L’aspetto che maggiormente risente dell’influenza del partito di Salvini, tradizionalmente molto sensibile al concetto di sicurezza, è quello riguardante l’area penale, della procedura penale e della difesa, ritenuta appunto “sempre legittima“.
In considerazione del principio dell’inviolabilità della proprietà privata, si prevede la riforma ed estensione della legittima difesa domiciliare, eliminando gli elementi di incertezza interpretativa (con riferimento in particolare alla valutazione della proporzionalità tra difesa e offesa) che pregiudicano la piena tutela della persona che ha subito un’intrusione nella propria abitazione e nel proprio luogo di lavoro.
Si pensa inoltre alla revisione del rito abbreviato non consentendo l’applicazione dello stesso ai reati puniti con la pena dell’ergastolo ed ai più gravi delitti di cui all’articolo 51, comma 3-bis, del codice di procedura penale.
GIRO DI VITE PER I REATI A SFONDO SESSUALE E CONTRO IL FEMMINICIDIO
Prioritario è ritenuto, poi, l’inasprimento delle pene per la violenza sessuale, con l’introduzione di nuove aggravanti ed aumenti di pena quando la vittima è un soggetto vulnerabile ovvero quando le condotte siano particolarmente gravi. Ai fini della prevenzione e del contrasto del femminicidio, risulta opportuno impartire una specifica formazione agli operatori delle forze dell’ordine sulla ricezione delle denunce riguardanti reati a sfondo sessuale, stalking e maltrattamenti, per i quali sarà previsto anche un vero e proprio “codice rosso”.
LOTTA ALLE BABY GANG E CERTEZZA DELLA PENA
L’evidente tendenza delle due forze politiche contraenti a cavalcare l’onda dell’allarme generato nell’opinione pubblica dalla stretta attualità si manifesta anche con la previsione di norme che riguardino l’imputabilità, la determinazione e l’esecuzione della pena per il minorenne, eliminando inoltre la possibilità di trattamento minorile per il c.d. “giovane adulto” infra-venticinquenne. In questo modo, anche le cd. baby gang sono sistemate…
Per ottenere un processo giusto e tempestivo ed evitare che l’allungamento del processo possa rappresentare il presupposto di una denegata giustizia, viene ritenuta necessaria una efficace riforma della prescrizione dei reati, parallelamente alle assunzioni nel comparto giustizia.
Colpo d’accetta anche per i provvedimenti emanati nel corso della legislatura precedente (abrogazione e la depenalizzazione di reati, trasformati in illeciti amministrativi e civili, la non punibilità per particolare tenuità del fatto, l’estinzione del reato per condotte riparatorie anche in assenza del consenso della vittima, nonché i periodici “svuota carceri”).
L’argomento è particolarmente sentito dalle forze politiche in questione e prova ne è l’intento, messo nero su bianco, di ridurre sensibilmente ogni eventuale margine di impunità per i colpevoli di reati particolarmente odiosi come il furto in abitazione, il furto aggravato, il furto con strappo, la rapina e la truffa agli anziani, modificandone le fattispecie ed innalzando le pene.
PROCEDURA CIVILE E COSTI DELLA GIUSTIZIA
Veniamo finalmente alla tematica probabilmente più interessante per gli operatori del diritto.
Per velocizzare e snellire il processo civile Lega e Movimento 5 Stelle hanno pensato di ridurre drasticamente il numero di riti, limitandoli al rito ordinario e al rito del lavoro.
Andrà in soffitta, dunque, il mai decollato processo sommario di cognizione…
La vera rivoluzione sarebbe però l’ipotizzata introduzione dell’obbligo per il giudice, alla prima udienza, di prevedere la calendarizzazione dell’intero procedimento per garantire alle parti una maggiore certezza circa la durata del processo.
A questo punto ci perdoneranno i contraenti Di Maio e Salvini, ma non possiamo esimerci dall’esprimere serie perplessità sulla percorribilità di tale progetto di riforma.
Infatti, chi quotidianamente si interfaccia con l’ingolfata macchina della giustizia civile italiana sa che questo progetto, seppur condivisibile dal punto di vista teorico, è in pratica assolutamente impossibile da concretizzare atteso l’enorme carico di procedimenti degli Uffici giudiziari nostrani.
Si pensa, inoltre, di implementare lo strumento della class-action, così da renderlo in grado di tutelare sia i cittadini privati che le imprese nei confronti delle frodi o degli abusi da parte di un medesimo soggetto economico.
Altri correttivi sono ipotizzati per il sistema di risarcimento dei danni non patrimoniali.
COSTI DELLA GIUSTIZIA
Lega e 5 Stelle (e non solo loro, n.d.r.) sono convinti che la giustizia deve essere accessibile per tutti i cittadini e perciò, finalmente, si ipotizza la rideterminazione dei valori e delle modalità di pagamento del contributo unificato, eventualmente sopprimendo l’aumento imposto nella scorsa legislatura.
Si propone inoltre di rendere alternative tra loro (e non entrambe esperibili), anche se obbligatorie, la mediazione e la negoziazione assistita per tutte le materie e, nel caso la richiesta di esperimento della mediazione avvenga da parte del giudice a causa già iniziata (c.d. mediazione delegata), che questa possa avvenire solo su richiesta concorde delle parti e non sia dunque obbligatoria.
Diversamente, per le questioni in cui sono coinvolti figli minorenni, si ritiene necessaria l’obbligatorietà della mediazione civile.
DIRITTO DI FAMIGLIA
Nell’ambito di una rivisitazione dell’istituto dell’affidamento condiviso dei figli, Salvini e Di Maio ritengono che l’interesse materiale e morale del figlio minorenne non può essere perseguito se non si realizza un autentico equilibrio tra entrambe le figure genitoriali, nel rapporto con la prole.
Si ritiene dunque necessario assicurare la permanenza del figlio con tempi paritari tra i genitori, rivalutando anche il mantenimento in forma diretta senza alcun automatismo circa la corresponsione di un assegno di sostentamento e valutando l’introduzione di norme volte al contrasto del grave fenomeno dell’alienazione parentale.
Inoltre, si pensa di riorganizzare e semplificare il sistema delle adozioni nazionali e internazionali.
REATI AMBIENTALI E TUTELA DEGLI ANIMALI
Nel contratto per il Governo del cambiamento si sancisce anche la necessità di rivedere i reati ambientali e quelli nei confronti degli animali, garantendo maggiore tutela rispetto a fatti gravi ancora non adeguatamente perseguiti e un maggiore contrasto al bracconaggio.
LOTTA ALLE MAFIE
Una delle piaghe più gravi e profonde del Paese è la criminalità organizzata.
Lega e 5 Stelle ritengono di dover potenziare gli strumenti normativi e amministrativi volti al contrasto della criminalità organizzata, con particolare riferimento alle condotte caratterizzate dallo scambio politico mafioso.
Ipotizzate anche serie politiche di sequestro e confisca dei beni e di gestione dei medesimi, finalizzata alla salvaguardia e alla tutela delle aziende e dei lavoratori prima dell’assegnazione
nel periodo di amministrazione giudiziaria.
ORDINAMENTO PENITENZIARIO
Piano per l’edilizia penitenziaria che che preveda la realizzazione di nuove strutture e l’ampliamento ed ammodernamento delle attuali, al fine di migliorare le condizioni dei detenuti negli Istituti di pena.
Piano straordinario di assunzioni nella Polizia pentenziaria, nonché interventi sulla qualità della vita lavorativa degli agenti, in termini di tutele e di strutture.
Revisione del protocollo della c.d. “sorveglianza dinamica” e del regime penitenziario “aperto”, mettendo in piena efficienza i sistemi di sorveglianza.
Piano di espulsione per i detenuti stranieri presenti nelle carceri italiane così che possano scontare la propria condanna nel Paese d’origine, anche attraverso l’attivazione di accordi bilaterali di cooperazione giudiziaria con gli Stati di provenienza.
Riscrittura della c.d. “riforma dell’ordinamento penitenziario” al fine di garantire la certezza della pena per chi delinque, la maggior tutela della sicurezza dei cittadini, valorizzando altresì il lavoro in carcere come forma principale di rieducazione e reinserimento sociale della persona condannata.
Rivisitazione sistematica e organica di tutte le misure premiali per garantire l’effettività del principio di rieducazione della pena.
Occorre rivedere le nuove linee guida sul cd. “41-bis”, così da ottenere un effettivo rigore nel funzionamento del regime del “carcere duro”.
GIUSTIZIA TRIBUTARIA
Infine, per quanto riguarda la giustizia tributaria si propone la riforma del processo tributario con l’istituzione di giudici di ruolo specializzati, nell’ottica di garantire una maggiore imparzialità e terzietà del giudizio.
Con il tempo sapremo se e quali tra tutti questi ambiziosi progetti vedranno mai la luce…
Avv. Alessandro Amato